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Giornata nazionale delle Professioni Sanitarie

Giornata nazionale delle Professioni Sanitarie

Lunedì 20 febbraio, si celebra la giornata nazionale delle professioni sanitarie: l’Ordine delle 18 professioni di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta che rappresenta altrettanti profili professionali (Tecnici di Radiologia e Assistenti sanitari, Tecnici di laboratorio e audiometristi, audioprotesisti, Tecnici ortopedici, Dietisti ai Tecnici di neurofisiopatologia, passando per i Tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, Igienisti dentali, Logopedisti, Podologi, Ortottisti e assistenti di oftalmologia, Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e ancora i Tecnici della riabilitazione psichiatrica, i Terapisti occupazionali, gli Educatori professionali e i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro) rimarca l’importanza di queste figure che giocano sempre più un ruolo centrale nell’assistenza più prossima e vicina ai pazienti prima che questi giungano in ospedale. “Colleghi – avverte il presidente dell’Ordine Franco Ascolese – che rappresentano un’opportunità per disegnare una sanità del territorio concretamente vicina ai bisogni dei malati e delle famiglie.
Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci interverrà a Roma a questa Terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale e del volontariato. Un modo per sottolineare l’importanza di stare Insieme per garantire la salute di tutti.
“Le nostre professioni – aggiunge Ascolese – sono determinanti per garantire cure di prossimità a casa del pazienti e negli ambulatori e per fare filtro agli accessi impropri nei pronto soccorso ma dopo dieci anni di tagli queste professioni sono oggi sottorappresentate anche nell’ambito delle dotazioni organiche degli ospedali in unità operative di prima linea segnatamente le Utic, le Unità stroke, le Radiologie dei pronto soccorso. Stiamo per questo lavorando con le direzioni generali di Asl e ospedali trovando nella maggior parte dei casi piena corrispondenza alle nostre sollecitazioni e segnalazioni per colmare i buchi nelle piante organiche, in poche Asl ormai registriamo ancora resistenze al cambiamento. L’obiettivo è ridare centralità a tutte le professioni abbandonando un modello centrato solo sull’area medica e infermieristica assolutamente da riconsiderare soprattutto quando si parla del potenziamento delle cure di prossimità e dell’assistenza domiciliare come richiesto dai progetti di riforma nazionali e regionali finanziati col Pnrr e come riconosciuto dalla stessa Regione Campania che ha in tal senso raccomandato, con una apposita nota diramata nei mesi scorsi ai direttori generali, di attrezzarsi a questo scopo avviando i concorsi e gli scorrimenti di graduatorie che in molte aree disciplinari sono già attive”.

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